La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) sarà la più grande riforma europea della cosiddetta rendicontazione non finanziaria.
Definizione:
Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD)
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) sarà la più grande riforma europea della cosiddetta rendicontazione non finanziaria. La CSRD sostituirà l'attuale direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD). Per la prima volta, quindi, la Commissione europea stabilirà un quadro uniforme per la rendicontazione dei dati non finanziari. L'obiettivo della CSRD è quello di creare trasparenza e coerenza per quanto riguarda le informazioni sulla sostenibilità lungo la catena del valore finanziario. Ampliando i requisiti e i contenuti della rendicontazione, l'obiettivo è quello di creare gradualmente una parità tra gli indicatori finanziari e quelli sostenibili e non finanziari. La CSRD includerà più di 140 indicatori di sostenibilità (KPI) che un'azienda deve raccogliere e divulgare. Inoltre, la CSRD stabilisce che i dati chiave devono essere inclusi nella relazione di gestione dell'azienda e devono essere certificati da un revisore con un'opinione di garanzia limitata.
Anche le PMI non dichiaranti che hanno rapporti commerciali con un'azienda dichiarante, come clienti, partner e fornitori, possono essere indirettamente interessate dalla CSRD. Questo perché le imprese dichiaranti devono fornire informazioni sui loro fornitori e subappaltatori lungo l'intera catena di fornitura. È quindi ipotizzabile uno scenario in cui le aziende interessate dalla CSRD richiedano a loro volta ai loro partner commerciali di divulgare determinate informazioni sulla sostenibilità per mantenere il rapporto commerciale. Le aziende che non si adeguano a questa richiesta potrebbero correre il rischio di scivolare in fondo alla lista delle priorità. Questo effetto, per cui le grandi aziende soggette a determinati obblighi di trasparenza trasmettono questi standard anche all'interno della catena del valore, è piuttosto intenzionale da parte della legislazione e viene definito effetto trickle-down.
Il fatto che l'UE voglia incanalare i flussi di capitale prevalentemente verso attività economiche sostenibili in futuro rafforzerà ulteriormente questo effetto. Pertanto, anche le PMI si troveranno ad affrontare la divulgazione di dati chiave sulla sostenibilità molto prima di quanto non avvenga per i finanziamenti e le assicurazioni. Si raccomanda pertanto un esame tempestivo della CSRD anche alle aziende non direttamente interessate.
A chi si applica il CSRD e da quando?
- Dal 01.01.2024 per gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti già soggetti alla Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria ("NFDR") l'obbligo di rendicontazione decorre dal 2025.
- A partire dal 01.01.2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla NFRD (più di 250 dipendenti e/o un fatturato superiore a 40 milioni di euro e/o un totale di bilancio superiore a 20 milioni di euro), l'obbligo di rendicontazione scatterà nel 2026.
- Dal 01.01.2026 per le PMI quotate e per alcune altre società, l'obbligo di rendicontazione inizia nel 2027, anche se le PMI possono essere esentate dall'obbligo fino al 2028.